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Rione Monti

Temi > Fontane
Le fontane di Monti
Fontana del Viminale
La fontana venne eretta nel 1929, su progetto di Publio Morbiducci, per abbellire il grande emiciclo delimitato dalle rampe d’accesso al palazzo del Ministero dell’Interno. Alimentata dall'acquedotto Felice, è costituita da un bacino mistilineo, posto ad una quota ribassata rispetto al selciato della piazza, al centro del quale si erge un massiccio basamento ornato da alcuni bassorilievi con la Lupa Capitolina, la corona turrita simbolo della città e le tre alture dello stemma del Rione Monti. Sulla sommità si trova un basso e largo catino quadrangolare, decorato da quattro finte maniglie circolari scolpite, da cui si riversa un velo d’acqua.

Fontana dei Catecumeni
Disegnata da Giacomo Della Porta su commissione di papa Sisto V, fu costruita tra il 1588 e il 1589 da Battista Rusconi in piazza della Madonna dei Monti. Il modello cui si ispirò l’autore è la fontana di Santa Maria in Trastevere, anche se questa dei Monti presenta un minor numero di motivi ornamentali. Alimentata dall'acquedotto Felice, è costituita da una vasca in travertino di forma ottagonale che poggia su una base a quattro gradini; sulle facce della vasca sono scolpiti lo stemma di Sisto V e del Comune. Al centro sono due balaustri che sostengono due catini; da quello superiore, decorato con maschere e festoni e sovrastato dai monti sistini, zampilla l’acqua che si riversa in quello inferiore e da questo, attraverso quattro protomi leonine, ricade nella vasca ottagonale.
Fontanella Paolina
Fu costruita nel 1930 su disegno di Marcelliano Mariano Ginesi. Alimentata dall'acquedotto Felice, è costituita da due lesene poggianti su base, che inquadrano la composizione centrale; in alto una cornice racchiude lo stemma del Comune e il fascio littorio, in parte abraso; sotto vi è una testa di putto alato, coronata da un festone, dalla cui bocca sgorga l’acqua che si raccoglie in una piccola vasca rettangolare con volute laterali.
Fontana di piazza Santa Maria Maggiore
Fu realizzata su progetto di Carlo Maderno con la collaborazione di Gaspare De Vecchi nel 1615 circa per volere di papa Paolo V Borghese. La fontana, che sostituiva un antico vaso di porfido presente nell’area sin dall’età medioevale, venne collocata alla base della colonna dedicata alla Vergine, unica superstite tra quelle della Basilica di Massenzio, fatta trasferire di fronte alla basilica di Santa Maria Maggiore due anni prima dallo stesso Paolo V. E' alimentata dall'acquedotto Felice e al centro della vasca ovale in travertino, tuttora esistente, si innalzava un piccolo catino, anch’esso ovale, sorretto da un balaustro ornato da volute, entrambi rimossi tra il settecento e l’ottocento, quando vennero asportati anche i due draghi dalla cui bocca zampillava l’acqua. Dei simboli araldici del papa Borghese rimangono le due piccole aquile scolpite a rilievo in corrispondenza delle vaschette laterali della fontana. Nel corso del settecento, durante i lavori per la nuova facciata della basilica, fu realizzato il basamento a gradini in travertino, per raccordare la fontana al nuovo livello della piazza.
Fontana dell'Obelisco Lateranense
La fontana si trova a ridosso dell’obelisco lateranense, innalzato nella piazza da Domenico Fontana nel 1588; la costruzione della fontana ai piedi dell’obelisco, alimentata dall’acquedotto Felice e dedicata a San Giovanni Evangelista, fu avviata in occasione del giubileo del 1600 e ultimata nel 1607. Il disegno della fontana è stato attribuito a Flaminio Ponzio ma la presenza di alcuni elementi decorativi (protomi leonine e festoni di fiori e frutta), probabile allusione all’araldica di Sisto V, suggeriscono l’attribuzione della fontana ad un progetto unitario di Domenico Fontana. E’ costituita da una vasca baccellata sormontata da una coppia di delfini che sostengono una valva di conchiglia, nella quale a loro volta gettano zampilli due draghi alati ed un’aquila. I draghi e l’aquila rimandano allo stemma gentilizio di papa Paolo V Borghese, sotto il cui pontificato fu completata l’opera.
© Sergio Natalizia - 2012-2015-2020
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