Giardino degli Aranci
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il Giardino degli Aranci
piazza Pietro d'Illiria - rione Ripa
Il Giardino degli Aranci, il nome con cui generalmente si indica il Parco Savello, per la presenza di numerose piante di aranci amari che lo caratterizzano, si estende nell'area dell'antico fortilizio eretto dalla famiglia dei Savelli (da cui il nome Parco Savello) intorno al 1285 nei pressi della chiesa di Santa Sabina sull'Aventino. Il giardino, come si presenta attualmente, fu realizzato nel 1932 dall'architetto Raffaele de Vico, dopo che, nell'area che i padri Domenicani della vicina chiesa tenevano ad orto, era stato previsto di destinare a parco pubblico, in modo da offrire libero accesso alla vista da quel versante del colle, creando un nuovo belvedere romano, da aggiungere a quelli già esistenti del Pincio e del Gianicolo. Dal belvedere affacciato sul fiume si gode una splendida vista di Roma che va dall'ansa del Tevere alla Basilica di S. Pietro. Il giardino, piantato ad aranci, con riferimento all'arancio presso cui predicava S. Domenico, fondatore dell'ordine, conservato nel vicino chiostro di S. Sabina e visibile tramite un foro aperto nel muro del portico della chiesa, ha un'impostazione estremamente simmetrica, con un viale mediano in asse con il belvedere, che è stato intitolato a Nino Manfredi. L'ingresso principale, in Piazza Pietro d'Illiria, fu arricchito nel 1937 dal portale proveniente da Villa Balestra sulla via Flaminia.
Il Giardino degli Aranci, il nome con cui generalmente si indica il Parco Savello, per la presenza di numerose piante di aranci amari che lo caratterizzano, si estende nell'area dell'antico fortilizio eretto dalla famiglia dei Savelli (da cui il nome Parco Savello) intorno al 1285 nei pressi della chiesa di Santa Sabina sull'Aventino. Il giardino, come si presenta attualmente, fu realizzato nel 1932 dall'architetto Raffaele de Vico, dopo che, nell'area che i padri Domenicani della vicina chiesa tenevano ad orto, era stato previsto di destinare a parco pubblico, in modo da offrire libero accesso alla vista da quel versante del colle, creando un nuovo belvedere romano, da aggiungere a quelli già esistenti del Pincio e del Gianicolo. Dal belvedere affacciato sul fiume si gode una splendida vista di Roma che va dall'ansa del Tevere alla Basilica di S. Pietro. Il giardino, piantato ad aranci, con riferimento all'arancio presso cui predicava S. Domenico, fondatore dell'ordine, conservato nel vicino chiostro di S. Sabina e visibile tramite un foro aperto nel muro del portico della chiesa, ha un'impostazione estremamente simmetrica, con un viale mediano in asse con il belvedere, che è stato intitolato a Nino Manfredi. L'ingresso principale, in Piazza Pietro d'Illiria, fu arricchito nel 1937 dal portale proveniente da Villa Balestra sulla via Flaminia.
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