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Rione Trastevere

Temi > Fontane
Le fontane di Trastevere
Fontana dell'Acqua Paola
Popolarmente chiamata "fontanone di Ponte Sisto", la fontana di Piazza Trilussa venne fatta costruire da papa Paolo V Borghese nel 1613 che ne affidò l’esecuzione a Giovanni Vasanzio e Giovanni Fontana. In origine era collocata in Via Giulia e questo spiega l’apparente incongruenza dell’epigrafe latina sull’attico che ricorda, appunto, come l’acqua condotta sul Gianicolo venisse portata grazie alla munificenza di Paolo V, oltre il Tevere per l’uso di tutta l’Urbe. Quando nel 1879 vennero eseguiti i lavori di sistemazione del lungotevere la fontana fu rimossa e poi trasferita nella sede attuale (1898), come ricordato da un’altra iscrizione nella parete di fondo del nicchione. Concepita come un arco monumentale con una nicchia centrale fiancheggiata da due colonne ioniche, la fontana presenta un alto attico sul quale giganteggia lo stemma della famiglia Borghese (aquila e drago) e l’iscrizione celebrativa che ricorda i meriti del pontefice per aver condotto la nuova acqua anche sulla sponda sinistra del Tevere.

Fontana di piazza S. Maria in Trastevere
È una delle più antiche tra le fontane monumentali di Roma, già documentata alla fine del quattrocento con una forma simile a quella oggi visibile.  Fu fatta erigere da Niccolò V nel 1450 ed alimentata dall’acqua Paola. Alla costruzione e alle successive modifiche della fontana contribuirono il Bramante e il Della Porta nel cinquecento, Girolamo Rainaldi, Bernini e Carlo Fontana nel seicento. Sulla vasca ottagonale vi sono gli stemmi di Alessandro VII e quattro grandi conchiglie; al centro un getto d’acqua da un catino con piedistallo, scende nella vasca sottostante.
Fontana Monumento al Belli
Il monumento-fontana a Giuseppe Gioachino Belli, considerato il massimo poeta dialettale e colui  che più ha saputo cogliere l’anima popolare di Roma ai primi dell'Ottocento, fu realizzato con i fondi di una sottoscrizione popolare nel 1913 dallo scultore siciliano Michele Tripisciano, in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario della morte del poeta. Il poeta poggia la mano destra su una ricostruzione della spalletta del ponte Fabricio, riconoscibile per la presenza di una delle erme quadrifronti che lo caratterizza; mentre Il basamento reca dei rilievi con la personificazione distesa del Tevere con la Lupa ed i Gemelli. Il monumento presenta la seguente iscrizione:
"AL SUO POETA G.G. BELLI IL POPOLO DI ROMA MCMXIII".
Le fontane che si trovano nelle parti laterali del monumento, sollevate di tre gradini, sono formate ciascuna da una vasca in marmo con bordo modanato, nella quale un mascherone, appoggiato su una mensola e con al centro due ampie volute, versa un getto d’acqua. I mascheroni raffigurano la “Poesia” e la “Satira”. Sul lato opposto del monumento una scena che raffigura la statua parlante di “Pasquino” attorniata da diverse figure di popolani.
Fontana della Botte
Alimentata dall’Acqua Paola, la fontana fa parte del gruppo di dieci fontanelle artistiche destinate ad abbellire ed approvvigionare il centro storico della città. Come tutte le fontane rionali, anche questa doveva rappresentare il rione di appartenenza attraverso simboli ben riconoscibili. Gli elementi che la costituiscono alludono al commercio del vino, particolarmente fiorente, allora come oggi, nelle numerose osterie di quest’angolo di Trastevere: una botte, il mezzo tino da mosto e due misure da un litro. La botte è posizionata su di un piedistallo e porta incisa la scritta S.P.Q.R; dal foro centrale della botte esce un “nasone” che versa l’acqua nel sottostante tino da mosto.
Fontana di Pio IX a piazza Mastai
Fu realizzata nel 1865 da Andrea Busiri Vici, come ornamento della piazza semicircolare aperta davanti al edificio per la Manifattura dei Tabacchi, perno del nuovo “Quartiere Mastai” che lo stesso architetto aveva progettato per papa Pio IX  e che da questi prese il nome. Alimentata dall’acqua del "fontanone del Gianicolo", è costituita da una vasca ottagonale rialzata dal cui centro si ergono due catini sovrapposti sorretti, quello inferiore da quattro delfini con le code incrociate e quello superiore da quattro putti con code di sirena.
Fontana dei Timone
Fa parte di quella serie di fontane che il Comune di Roma commissionò all'architetto per celebrare i rioni capitolini e le arti e i mestieri che vi si praticavano. Addossata al grande edificio del San Michele a Ripa, venne realizzata nel 1927 da Pietro Lombardi a ricordo dei fiorenti traffici fluviali che si svolgevano nel sottostante porto di Ripa Grande. Nella sua struttura architettonica ed artistica, fa allusione agli elementi della navigazione; la barra e il timone dal centro dei quali sgorga l'acqua che si raccoglie in una piccola vasca sospesa, di forma circolare. Lo stemma del rione si trova su due volute. Alle estremità di queste, due bocchette, inserite in altrettante formelle modanate, versano due tenui fili d'acqua che si riversano nella sottostante vasca di raccolta.
Fontana di Ripa Grande
Fu realizzata sul muraglione di sostegno degli argini del Tevere in concomitanza con la costruzione degli argini stessi, alla fine dell’ottocento. È composta da una vasca leggermente aggettante incassata in una nicchia ad arco ribassato ricavata nel muro e incorniciata da bugnati lisci. Due vaschette sospese sono poste sui lati interni della nicchia.
© Sergio Natalizia - 2009-2012-2018
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