piazza della Repubblica
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piazza della Repubblica
E' una delle più belle piazze di Roma; in essa si fondono le Terme di Diocleziano e la Basilica di Santa Maria degli Angeli mentre i palazzi dell'Esedra armonizzano le concezioni artistiche di secoli diversi, sotto lo sguardo delle Ninfe della Fontana delle Naiadi.
Già piazza delle Terme o di Termini, traeva origine dalla grande esedra delle terme romane, il cui perimetro è ricalcato dal colonnato semicircolare della piazza: i portici furono edificati proprio in memoria degli antichi edifici che vi sorgevano, tanto che il vecchio nome della piazza è ancora oggi molto comune tra i romani. Con la caduta dell'impero tutta l’area subì una progressiva spoliazione, e dopo quasi mille anni di abbandono, nel 1561 Papa Pio IV decise di realizzare all'interno delle Terme una Basilica con annessa Certosa, dedicata alla Madonna degli Angeli e alla memoria dei martiri cristiani che, secondo la tradizione, erano morti durante la costruzione delle Terme. Il progetto fu affidato a Michelangelo che utilizzò il frigidarium e il tepidarium per la realizzazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La piazza durante il Seicento ospitava ogni giovedì e venerdì il mercato del bestiame, e in particolare, nel mese di maggio, si teneva la fiera degli asini e dei cavalli. Nella seconda metà del Settecento Clemente XIII fece costruire a lato della chiesa di S. Maria degli Angeli, i vastissimi granai e magazzini d'olio che ebbero in seguito svariate altre destinazioni. Furono infatti ricovero per i poveri, penitenziario femminile e poi carcere maschile nel 1831. Oggi vi ha sede la Facoltà di Magistero dell'Università di Roma. Piazza della Repubblica ha assunto il suo aspetto attuale dopo il trasferimento a Roma della capitale d'Italia, quando tutta l’area fu interessata da grandi interventi urbanistici che intendevano configurare la piazza come il nuovo "ingresso" monumentale della città per coloro che giungevano dalla Stazione Termini.
le Terme di Diocleziano
Complesso monumentale unico al mondo per le sue dimensioni e per stato di conservazione, le Terme di Diocleziano sono uno dei siti più significativi della millenaria storia di Roma. Edificate nel IV secolo, sono il più grande stabilimento termale mai costruito nel mondo romano. Erette tra il 298 e il 306 d.C., avevano un'estensione di oltre 13 ettari e potevano accogliere fino a 3000 persone contemporaneamente, in un percorso che si snodava tra palestre, biblioteche, una piscina di oltre 3500 metri quadrati e gli ambienti tipici di ogni impianto termale. Erano delimitate da un ampio recinto con ingresso principale nel lato nord-orientale e, al centro del lato opposto, da una grande esedra con gradinate, corrispondente all'odierna piazza della Repubblica. Trasformate da Michelangelo, che vi realizzò la basilica di S. Maria degli Angeli e la Certosa, le terme sono oggi sede del Museo Nazionale Romano.
Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
Venne ricavata da Michelangelo riadattando l'antico tepidarium e alcuni vani annessi, e consacrata agli angeli e ai martiri che secondo la tradizione erano stati impiegati per la costruzione dell'impianto. A metà '700 Luigi Vanvitelli ne cambiò l'orientamento e riallestì anche la grande navata interna per accogliere le pale d'altare. L'interno è a croce greca, con i bracci trasversali di sviluppo eccezionale un tempo corrispondente al corpo centrale delle terme che prospettava sul "Frigidarium". La navata trasversale include il tepidarium, in origine a forma pseudo-basilicale coperto da tre volte a crociera impostate su otto colonne monolitiche di granito, e i due vestiboli alle estremità, trasformati in enormi cappelle. Tra le opere conservate si segnalano, sulla parete destra, la Presentazione di Maria al tempio di Giovanni Francesco Romanelli e il Martirio di S. Sebastiano del Domenichino; su quella sinistra, il Castigo di Anania e Safira, del Pomarancio, e il Battesimo di Gesù del Maratta. E’ presente anche una grandiosa meridiana, chiamata Linea Clementina da Clemente IX che la fece disegnare, con i segni dello Zodiaco e le variazioni della stella polare. Sono presenti i numerosi monumenti funebri, tra i quali quelli di Salvator Rosa, Pio IV, Vittorio Emanuele Orlando, del Grande Ammiraglio Thaon di Revel e del Maresciallo Diaz. Santa Maria degli Angeli è la chiesa utilizzata per le funzioni religiose di carattere ufficiale.
la fontana delle Naiadi
Situata al centro di piazza della Repubblica, la Fontana delle Naiadi è sicuramente la più bella tra le fontane moderne di Roma. Alimentata dall'acqua Marcia, venne costruita nel 1888 su progetto di Alessandro Guerrieri che attorno alla grande vasca circolare pose quattro leoni di gesso; questi vennero poi sostituiti nel 1901 dalle Naiadi, quattro gruppi di bronzo dello scultore Mario Rutelli. Le Naiadi erano le ninfe delle acque, apportatrici di fecondità e di ristoro e protettrici del matrimonio; quelle rappresentate sono la ninfa dei laghi, riconoscibile dal cigno che tiene a sé, la ninfa dei fiumi, sdraiata su un mostro dei fiumi, la ninfa degli oceani, in sella su un cavallo simbolo dei marosi, e la ninfa delle acque sotterranee, poggiata sopra un drago. Al centro si trova il gruppo del Glauco, simboleggiante il dominio dell'uomo sulle forze della natura.
i palazzi dell'Esedra
I due palazzi semicircolari, i "Palazzi dell'Esedra": furono realizzati dall'architetto Gaetano Koch tra il 1886 e il 1890 sul luogo in cui si trovava l'esedra delle terme di Diocleziano. Exedraen era un arco semicircolare parzialmente aperto con posti a sedere lungo i lati, usato per conferenze di filosofi e oratori romani, per incontri, discussioni e forse spettacoli teatrali. I due palazzi, a emiciclo, seguono nel loro sviluppo planimetrico circolare le tracce dell’Esedra delle Terme di Diocleziano; i portici con archi a tutto sesto con motivi classici, soffitti a cassettoni ripropongono le strutture delle terme.
Bibliografia:
G. Carpaneto - i Palazzi di RomaW. Pocino - Le Fontane di Roma
C. Rendina, D. Paradisi - Le Strade di Roma;
M. Quercioli- Il Rione Castro Pretorio;
C. Rendina - Enciclopedia di Roma.
© Sergio Natalizia - 2018