S. Luigi dei Francesi
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S. Luigi dei Francesi
Racchiusa tra il Pantheon e Piazza Navona la chiesa di San Luigi dei Francesi, luogo di culto della nazione francese, costituisce un vero e proprio gioiello dell’arte barocca e custodisce capolavori di artisti come Caravaggio e Domenichino.
la storia
La storia di questa chiesa è indissolubilmente legata a quella della comunità Francese residente nella Capitale. Inizialmente la colonia francese a Roma possedeva una piccola cappella nei pressi di Sant’Andrea della Valle, che venne poi permutata con altri possedimenti per la necessità di costruire una chiesa nazionale più ampia. Alla fine del Quattrocento fu quindi avviato Il progetto di avere una chiesa intitolata a S. Luigi su iniziativa di una confraternita francese dedicata alla Vergine Maria, a S. Dionigi e a S. Luigi IX. I lavori iniziati nel 1518, per volontà del cardinale Giulio de' Medici (futuro papa Clemente VII) sotto la direzione di Jean Chenevières, procedettero con grande lentezza per motivi economici e furono anche sospesi anche a causa della crisi generale determinatasi dopo il Sacco di Roma del 1527, ad opera dei lanzichenecchi di Carlo V. Nel 1576 fu ripresa la costruzione della chiesa ed edificata la facciata a cura di Domenico Fontana, secondo un progetto di Giacomo Della Porta, ma la chiesa venne completata e quindi consacrata solo nel 1589. L'interno fu poi restaurato, tra il 1749 e il 1756, su progetto di Antoine Dérizet.
gli esterni
La facciata, in travertino, divisa in due ordini di uguale grandezza è sormontata da un timpano triangolare con Stemma del re di Francia. L'ordine inferiore è aperto da un grande portale, inquadrato da due colonne e sormontato da un timpano triangolare spezzato, ed è affiancato da altri due ingressi minori e altrettante nicchie, nelle quali sono collocate due statue realizzate nel 1746 da Pierre de l'Estache, raffiguranti Carlo Magno e S. Luigi IX. L'ordine superiore presenta una grande finestra con balaustra al centro e due finestre laterali, oltre ad altrettante nicchie, nelle quali sono ubicate le statue anch’esse realizzate da Pierre de l'Estache, raffiguranti S. Clotilde e S. Giovanna di Valois.
gli interni
L'interno è a tre navate, scandite da massicce arcate separate da pilastri, definite lateralmente da cinque cappelle per lato, concluse da un presbiterio e coperte da una volta a botte. Sulla cantoria sopra la porta di ingresso, si trova un organo, costruito da Joseph Merklin nel 1881.
Lungo la navata destra si aprono cinque cappelle:
la prima cappella, dedicata a S. Dionigi di Parigi, presenta all'altare una pala di Renaud Levieux con S. Dionigi che guarisce un cieco (seconda metà del XVII secolo). Segue la cappella, dedicata a S. Cecilia, che conserva gli affreschi con le storie della vita della santa, opera di Domenichino, e la pala d’altare con la S. Cecilia di Guido Reni. La cappella successiva, dedicata a S. Giovanna di Valois, presenta all'altare, S. Giovanna di Valois portata in cielo dagli angeli (XVIII secolo) di Etienne Parrocel. La cappella successiva, dedicata a S. Remigio di Reims, è decorata con un ciclo di dipinti murali con Storie della vita di re Clodoveo, affreschi di Iacopino del Conte, Perin del Vaga, Girolamo Siciolante detto il Sermoneta e Pellegrino Tibaldi. Infine, nella quinta cappella, dedicata al Crocifisso, è ubicato il Monumento funebre di Henri de La Grange (inizi del XVIII secolo).
Il presbiterio è coperto da una cupola a cassettoni con rosette e stelle; sull’altare maggiore, è posto il dipinto di Francesco Bassano il Giovane, Assunzione di Maria (ultimo quarto del XVI secolo),
Anche lungo la navata sinistra si aprono cinque cappelle: la prima che si incontra è quella dedicata a S. Matteo, detta anche Cappella Contarelli, dal nome italianizzato del cardinale francese Mathieu Cointrel. Qui è collocato il ciclo di dipinti del Caravaggio con le Storie della vita di S. Matteo, eseguiti tra il 1599 e il 1602, raffiguranti all'altare S. Matteo evangelista e l'angelo; sulla parete sinistra, la Vocazione di S. Matteo; sulla parete destra, Martirio di S. Matteo. Gli affreschi della volta, sono opera del Cavalier d’Arpino.
Nella cappella successiva, dedicata a Maria Vergine, si conservano all'altare, la pala con Natività di Gesù (XVII secolo), opera di Charles Mellin; alla parete destra, Annunciazione, e alla parete sinistra, Adorazione dei Magi, ambedue opere di Giovanni Baglione (prima metà del XVII secolo).
Nella cappella che segue, dedicata a S. Luigi IX e progettata tra il 1664 e il 1680 da Plautilla Bricci, sono collocati all'altare, pala con San Luigi IX di Plautilla Bricci; alla parete destra, S. Luigi IX restituisce all'arcivescovo di Parigi la corona di spine, di Ludovico Gimignani, mentre alla parete sinistra, Enrico II di Francia e Caterina de' Medici presentano il progetto della chiesa a S. Luigi IX (ultimo quarto del XVII secolo), di Nicolas Pinson.
Quindi si ha una cappella, dedicata a S. Nicola di Bari, che presenta all'altare, una pala con Miracolo di S. Nicola di Bari, olio su tela di Girolamo Muziano (fine XVI secolo) e ai lati dipinti del XVII secolo con S. Barbara e S. Caterina d'Alessandria di Girolamo Massei e Nascita e morte di san Nicola di Bari di Baldassare Croce. Infine, nell’ultima cappella, dedicata a S. Sebastiano, è presente una pala d’altare con S. Sebastiano di Girolamo Massei (inizio del XVII secolo).
La chiesa ospita inoltre alcune tombe, tra cui quelle di Pauline de Beaumont, fatta costruire da François-René de Chateaubriand, del cardinale François Joachin de Bernis, ambasciatore dei re Luigi XV e Luigi XVI, e di Frédéric Bastiat, economista e scrittore del XIX secolo.
Bibliografia:
Sauntlouis-rome.net
Sauntlouis-rome.net
Mariano Armellini-Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX-1891;
C. Rendina - Le Chiese di Roma-Newton Compton-2004;
S. Luigi dei Francesi-Schnell & Streiner-2012
Federico Gizzi- Le Chiese rinascimentali di Roma-Newton Compton-1994
© Sergio Natalizia - 2023