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Rioni Esquilino-Ludovisi-Sallustiano

Temi > Fontane
Le fontane di Esquilino,
Ludovisi e Sallustiano
Fontanella di Monti
La fontana fa parte del gruppo di dieci fontanelle artistiche destinate ad abbellire ed approvvigionare il centro storico della città. Inaugurata nel 1927, è situata nei pressi dell’arco di Gallieno, l’antica porta Esquilina delle mura Serviane, è composta dai tre monti compresi nel perimetro del rione, l’Esquilino, nel cui territorio effettivamente si trova, il Viminale e il Celio, sormontati da un altro monte a coronamento. Il gruppo, decorato da stelle ad otto punte, poggia su un basamento intorno al quale sono inserite tre vaschette semicircolari nelle quali confluisce l’acqua di otto zampilli.
Fontana dei Tritoni, detta del "Fritto Misto"
La fontana è costituita da un gruppo marino (un delfino, tre tritoni e un grosso polipo) eseguito intorno al 1910 da Mario Rutelli per essere collocata dove ora si trova la fontana delle Najadi di Piazza della Repubblica. Poco apprezzate dalla cittadinanza, che subito le ribattezzò ironicamente il "fritto misto", le statue vennero presto sostituite con il gruppo del Glauco, tuttora svettante al centro della grande vasca di piazza della Repubblica. Il gruppo rifiutato venne invece collocato nei giardini di piazza Vittorio, al centro di una modesta vasca, dove tuttora si trova, poco distante dai resti dell'antica Mostra dell’Acqua Giulia più noti come Trofei di Mario.
Fontana di piazza S. Croce in Gerusalemme
La fontana, opera di Vittorio Cafiero, fu inaugurata nel 1928. Dal centro del catino s’innalza un fusto con nicchie e testine di putti alati dalle cui bocche l’acqua zampilla nelle sottostanti vaschette.
Fontana delle Api
Costruita nel 1644 da Gian Lorenzo Bernini, si trovava in origine nell’angolo tra la Via Felice (odierna Via Sistina) e Piazza Barberini e aveva la funzione di abbeveratoio per i cavalli, sfruttando l’acqua di ritorno della vicina fontana del Tritone, di cui costituiva una sorta di appendice. La fontana fu demolita per motivi di viabilità nel 1865 e i suoi frammenti vennero depositati nei magazzini comunali, dove rimasero per diversi decenni. Nel 1915 venne ricostruita da Adolfo Apolloni all’angolo di Via Veneto, non più a ridosso di un edificio, ma isolata e appoggiata ad alcuni massi di travertino. La fontana originale berniniana era costituita da una grande conchiglia con le valve aperte.  Sulla cerniera, nella parte superiore, erano tre api, simbolo della famiglia Barberini, da cui fuoriuscivano getti d’acqua. La ricostruzione moderna ha modificato molto l’aspetto del monumento. Oggi questo è costituito nella parte inferiore da un catino rotondo e scannellato, moderno come la valva superiore; unico frammento conservato della fontana di Bernini è una delle api.
Fontana Sallustiana
E' una piccola fontana situata all'incrocio tra via Bissolati e via Sallustiana e realizzata nel 1927 da Antonio Maraini su disegno di Ugo Giovannozzi, autore anche del progetto del palazzo dell'INA cui la fontana è esterna. La fontana è costituita da una vasca semicircolare sovrastata da una composizione formata da una grande valva di conchiglia dove sono inserite due cannelle che gettano acqua. La valva è sorretta da due putti ai cui piedi si trovano conchiglie varie intrappolate in una rete da cui tentano di fuggire due pesci che emettono getti d'acqua incrociati. La composizione è completata da due delfini che riforniscono, con getto abbondante, la vasca sottostante..
© Sergio Natalizia - 2015-2016-2018
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