Rione Ponte
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Le fontane di Ponte
Fontanella del Putto
Si trova in Via Giulia all'angolo con Vicolo del Cefalo ed addossata alla facciata di Palazzo Sacchetti. La fontana risale al XVI secolo ma non è noto chi sia l'architetto o lo scultore che ha disegnato la fontana: alcuni ipotizzano Antonio da Sangallo il Giovane, che nel 1542 progettò il Palazzo Sacchetti, altri invece Nanni di Baccio Bigio, che ampliò alcuni anni dopo il palazzo. La fontana venne restaurata al tempo di Clemente X Altieri (anni settanta del Seicento), del cui stemma sono presenti due stelle a sei punte ma poi cadde in uno stato di degrado. Alimentata dall'acquedotto Vergine è’ costituita da una edicola a nicchia, arricchita da una valva di conchiglia, al centro del quale, fra due pilastrini architravati, un puttino abbraccia le code di due delfini che dalla bocca versavano (in quanto da molti anni la fontanina non è più attiva) due sottili fili d’acqua nella sottostante vaschetta purtroppo scomparsa.
Fontanella dell'Orso
Costruita agli inizi del XX secolo a cura del Comune di Roma, la fontana è costituita da una testa d’orso dalla cui bocca esce l’acqua, che si riversa in una bassa vasca a balaustra in travertino sorretta da un piedistallo. Alimentata dall'acquedotto Vergine, la fontana è inquadrata in una cornice con arco, su cui è lo stemma del Comune e la scritta "Acqua Vergine". La testa d’orso ricorda la famiglia Orsini, che aveva alcune proprietà nella zona.
Fontana del Leone
La fontana, originariamente situata in Via di Panico, adorna la facciata del convento annesso alla chiesa di San Salvatore in Lauro. Alimentata dall'acquedotto Vergine, è costituita da una nicchia riproducente una grotta, inquadrata da due pilastrini architravati. Al centro fuoriesce una testa di leone in marmo bianco dalla cui bocca sgorga l’acqua che si raccoglie nella sottostante vaschetta marmorea. La fontana risale al 1579, come si evince dall’iscrizione, nella quale si paragona al lupo del Campo Marzio, più mansueto di un agnello, il leone, più mite di un capretto e dalla cui bocca esce la limpida acqua vergine. Entrambi gli animali sono resi mansueti dal pio drago, ossia da Gregorio XIII Boncompagni, regnante in quel periodo, il cui stemma una volta compariva al di sopra dell’epigrafe.
Stele fontana del Teatro Apollo
La fontana, opera di Cesare Bazzani, fu realizzata nel 1925 nel luogo dove sorgeva il Teatro Apollo, demolito nel 1888 per la costruzione del lungotevere. È costituita da un sarcofago strigilato, su cui è sovrapposta una stele marmorea delimitata da due colonne; sopra di queste, al posto dei capitelli, sono due maschere teatrali. La fontana è alimentata dall’acquedotto Marcio. Una monumentale epigrafe ricorda la storia del teatro insieme alla decorazione sovrastante con maschere del teatro antico, corone d’alloro e una lira. Alla base della stele un sarcofago con al centro una figura che sembra suonare una lira, raccoglie l’acqua proveniente da una valva di conchiglia.
Fontana di piazzetta S. Simeone
La fontana era collocata in origine in Piazza Montanara, nei pressi del Teatro di Marcello. Costruita nel 1589 da Pietro Gucci su disegno di Giacomo della Porta, era alimentata dall’acquedotto Felice ed era di lineare semplicità, con un catino superiore e bacino sottostante. Nel tempo la fontana subì diverse manomissioni e trasformazioni: nel 1696 vi fu aggiunto il catino superiore. In questo periodo vennero inoltre affisse sul fusto le insegne del pontefice Innocenzo XII Pignatelli e di un’altra famiglia. Nel 1829 la fontana subì ulteriori modifiche: la vasca inferiore venne sostituita con quella attuale, sui cui bordi sono scolpiti gli stemmi dei Conservatori e del Priore dei Caporioni in carica. La parte superiore rimase invece la stessa, anche se furono asportati i due stemmi a ridosso del fusto centrale. Nel 1932, a seguito delle demolizioni per la realizzazione della via del Mare e della conseguente scomparsa di piazza Montanara, la fontana venne rimossa e rimontata sul colle Aventino, nel parco Savello, noto come Giardino degli Aranci, disegnato da Raffaele De Vico. Dal 1973, infine, la fontana fu collocata al centro di piazza San Simeone, davanti al palazzo Lancellotti ai Coronari.
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